Napoli

 

La provincia di Napoli è la più densamente popolata della Campania: più di 3 milioni di abitanti (sui quasi 6 totali) vivono qui, nonostante sia la provincia più piccola per estensione territoriale. Confina ad ovest con il Mar Tirreno, dove si collocano le isole di Ischia, Procida e Capri, a nord con la provincia di Caserta, cui è collegata attraverso la fertile piana aversana (anche conosciuta come Terra di Lavoro), ad est con l’Irpinia, a sud-est con l’Agro Nocerino-Sarnese e a sud con la Costa d’Amalfi, versante opposto del promontorio occupato sul lato napoletano dalla Penisola Sorrentina, limite meridionale della provincia.

I numeri del vino partenopeo riferiscono di oltre 2.150 ettari vitati (7% della superficie regionale), in funzione di circa 173.000 ettolitri di vino (10% del totale regionale), commercializzati da quasi 70 aziende imbottigliatrici, operanti su cinque denominazioni di origine e due a indicazione geografica per un totale di circa cinquanta tipologie di vini. Dati che si mantengono sostanzialmente stabili da un decennio, con una quota importante di vini proposti nel segmento d’entrata per quel che riguarda i prezzi. Le aziende sono come in tutta la Campania soprattutto di piccole dimensioni, ma giocano un ruolo importante il consistente gruppo di imbottigliatori che arricchiscono le loro gamme con vini realizzati o acquistati nei distretti irpini e sanniti.

L’ampiezza del serbatoio ampelografico è elemento di grande interesse, come di consueto, per la produzione viticola della provincia di Napoli. Tra i vitigni a bacca rossa, a dominare nelle denominazioni di origine è il piedirosso (anche detto e presentato in etichetta come Per ‘e Palummo), a cui si affiancano sciascinoso, guarnaccia, olivella e una lunga serie di varietà più rare. L’aglianico conquista progressivamente nuovi spazi, specialmente nell’area del Vesuvio, ma resta decisamente marginale, se rapportato alla sua diffusione nelle altre province. Ancor più composito è il quadro delle varietà a bacca bianca, tra le quali assumono rilievo falanghina, caprettone (spesso utilizzato erroneamente come sinonimo di coda di volpe), catalanesca, biancolella, forastera, greco, e molto altro ancora.